Ringo Starr: batterista sottovalutato

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    Ho avuto modo di imbattermi in alcuni commenti rivolti a Ringo Starr in qualità di batterista. In poche parole venivano dispreggiate le sue qualità tecniche, tanto da definirlo uno dei peggiori batteristi di sempre.

    In primo punto c'è da specificare che Ringo non amava vantarsi e mettersi in luce. Di conseguenza non amava eseguire assoli, tanto che in tutta la sua carriera da Beatle ne eseguì uno solo, dopo una lunga preghiera da parte dei suoi colleghi musicisti. Non perchè non ne era capace (basti ascoltare la lodevole batteria di Rain, Ticket to Ride, A Day in the Life ecc.), ma proprio per questo motivo.

    Sono molti i batteristi ad essere stati influenzati dallo stile di Ringo. Per aggiunta rivoluzionò il modo di impugnare le bacchette.
    John, Paul e George stessi riconoscevano le sue abilità. Non a caso scelsero "il migliore batterista in circolazione". Disponevano della massima fiducia in lui. Sono pochissimi gli errori eseguiti in tutta la carriera.

    Per essere un grande batterista non occorre fare "rullate o chissà quali prestazioni".

    Voi cosa ne pensate?
     
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    Diciamo per prima cosa che tutto è relativo.

    Come seconda, diciamo che se prendiamo Ringo e TUTTI gli altri batteristi, bè sono innumerevoli i nomi che potrei fare di batteristi migliori di lui. Ma ciò non vuol dire che lui non sia bravo, attenzione. Nel senso se prendiamo lui da solo ha sicuramente i suoi pregi e difetti ma non possiamo non dire che non abbia, in qualche modo, rivoluzionato un po' la sfera musicale. Se invece lo confrontiamo con persone come John Bonham, Keith Moon, Nick Mason, Neil Peart, Carl Palmer, Ginger Baker, Bill Bruford, Cozy Powell (e mi fermo qui) il confronto non regge.

    C'è però da dire che spesso mi trovo a parlare con persone che o sostengono che Ringo sia il migliore batterista al mondo, oppure che semplicemente non può essere considerato un batterista. Entrambi si sbagliano ,ovviamente, l'uno è frutto di una conoscenza musicale limitata ai Beatles il secondo di una conoscienza musicale generale scarsa.

    Personalmente però devo dire che Ringo non è affatto sottovalutato, ma proprio perchè si dice che lo sia, è sopravvalutato. Ma dopotutto non gli si può dare colpe, riuscireste ad immaginare i Beatles con qualche altro batterista? Io direi proprio di no.

    Poi volevo dire altre due cose, John, Paul e George scelsero Ringo perchè era il migliore batterista di Liverpool, e comunque non avevano una vasta gamma di altre persone con cui poterlo confrontare, solo dopo un po' di anni avrebbero potuto. Ed anche parlare di errori non saprei se è il termine corretto, perchè di live ne fecero fino ad un certo punto e quindi per metá della sua carriera con il gruppo non ebbe problemi, e seconda cosa, se si suona qualcosa di relativamente semplice ovviamente la possibilitá di fare errori è minore.

    Poi il fatto di eseguire assoli può essere una scelta personale o meno, ma di certo una buona parte delle qualitá viene fuori proprio in quel momento lì. E devo dire che ho sempre trovato leggermente ridicola la sua lamentela per il male alle mani alla fine di Helter Skelter.

    Per finire ripeto, è un batterista senza lode e senza infame ma non di certo uno di quelli che posizioneresti nei primi dieci posti nella classifica dei migliori batteristi.

    Edited by Live At Leeds - 12/11/2013, 21:08
     
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    Difatti io non paragonerei mai Ringo Starr a Keith Moon o a John Bonham. Ce ne sono eccome batteristi migliori di lui. Stavo semplicemente dicendo che non era chissà quale genio, ma neanche un principiante. Teneva il tempo in ottima maniera.

    Il fatto di essere sottovalutato. Mi riferivo in particolare modo al mondo del Rock. Molti sottovalutano il suo lavoro in qualità di batterista. Ovviamente non dico di reputarlo uno dei migliori batteristi (anch'io non la penso così), ma neanche uno dei peggiori.

    Per concludere cito alcuni commenti di noti batteristi in merito a Starr.

    Phil Collins: «Ringo Starr è molto sottovalutato. Prendete un qualsiasi batterista e ditegli: "Esegui la parte di batteria in A day in the life. Non saprebbe come fare».

    Kenny Aronoff: «Considero Ringo Starr uno dei più grandi innovatori tra i batteristi rock e credo che abbia influenzato molto nello stile di oggi. Ha influenzato più batteristi di quanti loro stessi possano immaginare o ammettere. Ringo ha lanciato le fondamenta del beat rock che ancora oggi i batteristi suonano e probabilmente neanche lo sanno. Aveva un approccio con la canzone da compositore più che da batterista. Ha sempre servito la musica».

    P.S. Piccola precisazione. L'unico assolo di Ringo Starr nei Beatles è The End. E ad ogni modo la famosa frase finale di Helter Skelter è dovuta ad un altro motivo. I Beatles chiesero a lui di suonare come un invasato, e Ringo ci diede dentro agitando le braccia a mulinello. Dopo molte takes (di cui una dalla durata di circa 27 minuti) disperato urlò gettando le bacchette a terra.
    Non immagino la scena! :asd:
     
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  4. Live At Leeds
     
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    Ecco hai riassunto il concetto :lool:

    Edited by Live At Leeds - 13/11/2013, 18:30
     
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    CITAZIONE (Live At Leeds @ 12/11/2013, 20:00) 
    Poi volevo dire altre due cose, John, Paul e George scelsero Ringo perchè era il migliore batterista di Liverpool, e comunque non avevano una vasta gamma di altre persone con cui poterlo confrontare, solo dopo un po' di anni avrebbero potuto. Ed anche parlare di errori non saprei se è il termine corretto, perchè di live ne fecero fino ad un certo punto e quindi per metá della sua carriera con il gruppo non ebbe problemi, e seconda cosa, se si suona qualcosa di relativamente semplice ovviamente la possibilitá di fare errori è minore.

    Piccola parentesi. Anche se i live continuassero come voleva Paul, non credo che Ringo si sarebbe fatto tanti problemi, al di là dello stile semplice. Tanto i Beatles non si potevano sentire. :asd:

    Ad ogni modo hai ragione. E' proprio lo stile semplice a caratterizzarlo. E' da qui che infatti nascono i commenti di Ringo come "il batterista perfetto" o "l'incapace".

    Edited by Sergeant Pepper - 25/11/2013, 19:21
     
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  6. Harrison1
     
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    Mi intrometto per ricordare quanto, per la sua epoca e per i posteri, Starr sia stato importante.
    Giusto per dirne una, al tempo, buona parte dei batteristi tendeva a riempire, a suonare, a battere molto sui tamburi; Ringo, a detta anche di Lennon, insieme a Dennis Wilson, introdusse il metodo sottrattivo, fondato sull'essenzialità dei suoni, che venivano sapientemente centellinati.
    È vero che Nick Mason è di categoria superiore, ma è vero anche che è arrivato dopo i Beatles, dopo Starr, con un altro humus socio-musicale e con delle basi tecniche al cui consolidamento avevano contribuito i Fab 4.
    I quattro Beatles, presi singolarmente, non apparivano come grandissimi strumentisti, ma, seppur intuitivamente, avevano intuizioni strumentali straordinarie come quella della musica pandiatonica (vedasi accordo iniziale di "A Hard Day's Night).
     
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    ...ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la Terra, ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e malattie.

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    Io credo che stilare una classifica dei "migliori" in qualsiasi campo sia inutile. Se si volesse elaborare un elenco dei più grandi batteristi senza inciampare nel fattore soggettività bisognerebbe convocare gli strumentisti, accoglierli in una sala prove dotata di un solo set di batteria, mettere un disco di Buddy Rich e farli suonare su di esso. Nel frattempo quattro insigni docenti di tecnica batteristica ascolterebbero le performance, assegnandoli un voto da 1 a 10 e facendo poi la media aritmetica.
    Al termine delle esibizioni si potrebbe stilare la suddetta classifica. Sono noioso vero? :D
    Detto ciò io reputo Ringo Starr un ottimo batterista, per versatilità e senso del ritmo, capace di passare nel giro di tre anni dal semplice 4/4 di She Loves You al riff avveneristico di Tomorrow Never Knows. Con tutto il rispetto per i batteristi di quei tempi come Charlie Watts, che non sempre sono riusciti a "reinventarsi". Non sarà certo paragonabile come virtuosismo a pilastri come Bill Bruford o Phil Collins, ma è stato in ogni caso una grande fonte di ispirazione per questi ultimi.

    PHIL COLLINS:
    Ringo Starr è molto sottovalutato. Prendete un qualsiasi batterista e ditegli: "Esegui la parte di batteria in A day in the life. Non saprebbe come fare".
     
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6 replies since 12/11/2013, 19:29   741 views
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